di Enrico Romagnoli –
Sto parlando di Federico Aldrovandi, morto il 25/09/2005 ad appena 18 anni a Bologna. Il giovane dopo una serata con gli amici viene intercettato da una pattuglia che lo descrive come “invasato violento in evidente stato di agitazione“, a questo punto viene richiesto l’interveto di un’altra pattuglia e per le strade ferraresi c’è lo scontro tra il giovane e i 4 poliziotti, che termina con la morte del giovane per “asfissia da posizione”. La brutalità dello scontro porta alla rottura di due manganelli. La prima pattuglia chiama il 118, il personale trova il giovane a terra rivrso a terra con le mani dietro la schiena, il decesso avviene per “arresto cardio-respiratorio e trauma cranico-facciale”. La famiglia, avvertita il giorno dopo, vuole chiarezza perchè sia la perizia che i risultati delle indagini avrebbero evidenziato un contesto di gravi violenze subite dal giovane durante tutto l’intervento delle due pattuglie.