di Enrico Romagnoli -
Si cerca sempre il senso a tutto, qualsiasi cosa deve essere spiegata e capita. Per fortuna, non purtroppo, la musica non va spiegata, le canzoni non vanno capite. Si è alla costante ricerca di fare l’esegesi di una canzone, di sviscerare ogni virgola, ogni nota, ma si perde di vista la cosa più importante: l’emozione.
Una canzone, a mio parere, nasce per tirar fuori qualcosa che hai dentro, che se rimane lì fa male e a parole non è facile da dire. Con l’aiuto di qualche strumento si può sconfiggere anche una grande timidezza che blocca le parole. L’autore di un pezzo non deve spiegare, non deve dire perchè un verso ha certe parole, non deve dire perchè ha usato una parola rispetto ad un’altra o uno strumento e non l’altro. Un brano nasce con delle esigenze riguardanti l’artista, ma poi ognuno ne fa quel che vuole, ognuno attribuisce ad una canzone il significato che stava cercando.
Siamo persone, con dei sentimenti, non macchine che inglobano dati e li elaborano; così è la musica, è emozione, non sono dati da riconoscere e su cui discutere. Così facendo si rischia di perdere il perno cardine di questa arte, ovvero esternare e rendere vere cose poco concrete. La musica sta diventando fredda, senza colori e in questo modo non si tirano fuori le cose, anzi, si ha l’effetto contrario. Per fortuna che c’è ancora chi fa la differenza, ognuno di noi può farla, basta solo lasciarsitrasportare e non chiedere sempre perchè. La musica non deve spiegare, deve emozionare.